Antipapi della Chiesa Cattolica Palmariana (dal 1978)

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Clemente Dominguez y Gómez (Gregorio XVII)

Apparizioni mariane di Palmar de Troya

La cittadina spagnola di Palmar de Troya, nella provincia di Siviglia, fu teatro, negli anni ’60-’70 del XX secolo di una seria di apparizioni mariane: la prima avvenne il 30 marzo 1968. Una delle apparizioni – il 30 settembre 1969 – coinvolse il giovane assicuratore spagnolo Clemente Dominguez y Gómez, nato a Siviglia il 23 aprile 1946, il quale affermò che il messaggio delle visioni mariane era rivolto contro l’eresia, il progressismo ed il comunismo in cui era piombata la Chiesa Cattolica, dopo la riforma attuata secondo le conclusioni del Concilio Vaticano Secondo (1962-1965).

Secondo i suoi seguaci (organizzati in un ordine di carmelitani, denominato Ordine Carmelitano del Volto Sacro, che, benché dichiarasse fedeltà a Papa Paolo VI, non fu mai canonicamente approvato), Dominguez y Gómez aveva perfino ricevuto le stigmate, e, nonostante i legittimi dubbi suscitati dalla Chiesa Cattolica sulle apparizioni e sulle stigmate di dell’ex assicuratore spagnolo, almeno due note personalità cattoliche si mostrarono inizialmente favorevoli a queste manifestazioni soprannaturali: il docente di diritto canonico svizzero Rev. Maurice Revaz (che abbandonò la Fraternità Sacerdotale San Pio X di Marcel Lefevbre per aderire al gruppo di Palmar de Troya) e l’arcivescovo emerito di Hué (in Vietnam), monsignor Pierre-Martin Ngô-Dinh Thuc (1897-1984).

Le consacrazioni di monsignor Thuc

Monsignor Thuc, convinto della genuinità delle apparizioni, il 1 gennaio 1976 decise quindi di consacrare vescovi i seguenti cinque uomini, aderenti all’Ordine Carmelitano del Volto Santo: Clemente Dominguez y Gómez e l’avvocato Manuel Corral (ordinati sacerdoti da Thuc appena il giorno prima, 31 dicembre 1975), i sacerdoti Camilo Estevez e Michael Donnelly, ed il benedettino Francis Sandler. L’atto, compiuto senza l’autorizzazione papale, portò all’immediata scomunica di Thuc, che in seguito abbandonò i palmariani, ottenendo da Papa Paolo VI (1963-1978) il perdono e l’annullamento della scomunica.

Tuttavia, al prelato vietnamita rimase il vizio di consacrare vescovi senza le necessarie autorizzazioni (dando origine quindi ad una copiosa linea di episcopi vagantes), e, nel 1981, egli elevò alla dignità di vescovo tre religiosi [tra cui Monsignor Michel Guérard des Lauriers (1898-1988), autore della dottrina sedevacantista, denominata “Tesi di Cassiciacum”], aderendo, a sua volta, al pensiero sedevacantista: egli fu nuovamente colpito da scomunica, ma, poiché trascorse gli ultimi anni della sua vita (1982-1984) in un monastero cattolico vietnamita nel Missouri, non è dato di sapere se si fosse riconciliato con la Chiesa Cattolica al momento della sua morte, il 13 dicembre 1984.

La fondazione della Chiesa Cattolica Palmariana e l’incoronazione di Gregorio XVII

Pochi mesi dopo la sua consacrazione a vescovo, il 29 maggio 1976, Dominguez y Gómez perse la vista in un grave incidente stradale, ma ciononostante egli continuò ad avere delle visioni fino all’annuncio che Cristo lo aveva nominato suo vicario, con il “diritto” di subentrare a Papa Paolo VI, alla sua morte. Sul conto di Papa Montini suscitò sconcerto la dichiarazione di Dominguez y Gómez che Paolo VI era stato fatto prigioniero in Vaticano, e tenuto sotto il costante effetto di sedativi, e che la Chiesa Cattolica era gestita da un gruppo di cardinali massoni (sic!). Quindi, dopo la morte del pontefice (prontamente proclamato santo e martire dal visionario spagnolo), Dominguez y Gómez dichiarò di aver avuto, il 6 agosto 1978, una visione in cui Cristo, con l’ausilio di San Pietro e Paolo, lo incoronava Papa con il nome di Gregorio XVII, cerimonia convalidata dal collegio di cardinali (nominati da Dominguez y Gómez stesso) il 15 agosto 1978.

Dominguez y Gómez, che non aveva ancora fondato una chiesa separata, decise allora di far convergere il già citato Ordine Carmelitano del Volto Sacro, in una nuova chiesa, denominata Chiesa Cattolica Palmariana (provocando così un consistente esodo di fedeli, che non volevano aderire ad una chiesa scismatica). Egli dichiarò inoltre che Gesù Cristo aveva misticamente trasferito la nuova sede papale a Palmar de Troya. Preso possesso delle sue nuove funzioni papali, Gregorio XVII lanciò scomuniche, emanò nuovi dogmi (tra i più discussi furono l’Assunzione in cielo di San Giuseppe e la presenza della Vergine nell’Eucaristia) e proclamò nuovi santi [inclusi Cristoforo Colombo e il generalissimo Francisco Franco (sic!)]. Fu anche riformata e semplificata la liturgia, precedentemente caratterizzata dalla Messa Tridentina in latino.
Negli anni ’90 Dominguez y Gómez finì nei guai per accuse di immoralità e molestie sessuali, di cui chiese pubblico perdono nel 1997: quest’atto non impedì tuttavia uno scisma interno, capitanato dal confessore personale di Gregorio XVII, padre Isacco Maria. Precedentemente anche il Rev. Maurice Revaz, che era stato nominato vescovo palmariano nel 1976, aveva abbandonato la Chiesa Palmariana, riconciliandosi infine con la Chiesa Cattolica nel 1983.

Il successore Pietro II

Dominguez y Gómez morì il 22 marzo 2005, e fu poi nominato santo dalla sua chiesa. Gli successe, nell’aprile 2005, Manuel Corral, cardinale Segretario di Stato e nominato da Gregorio XVII suo successore. Corral fu incoronato Papa dai palmariani e scelse per sé il nome di Pietro II, una decisione significativa (nessun papa cattolico ha mai deciso di usare questo nome per rispetto nei confronti di San Pietro), ma non originalissima, visto che altri sei antipapi hanno fatto recentemente la stessa scelta.
La Chiesa Cattolica Palmariana conta ancora 60 sacerdoti (tutti sono anche vescovi), 70 suore e circa 2.000 fedeli, soprattutto concentrati in Spagna, e il suo sito Internet è www.palmardetroya.org/.